- a cura di Alessandro Saraceni -
- edited by Alessandro Saraceni -
L’organo a canne della Basilica Minore di San Giuliano, Patrono di Castrovillari (CS-ITALIA), su iniziativa del responsabile laico della storica chiesa Cav. Giuseppe Di Gaetani, è stato progettato in ogni sua parte dall’organista castrovillarese M° Alessandro Saraceni, ed è stato realizzato, come Opus n. 934, dal Cav. Francesco Zanin di Codròipo (UD), titolare della Fabbrica d’Organi più antica d’Italia, alla sesta generazione, ancora attiva ed operante a pieno regime in tutto il mondo, dall’Equador al Giappone.
Per la realizzazione dello strumento, oltre all’impegno del Comitato Pro Organo ed alle offerte dei fedeli, è stato fondamentale il contributo economico elargito generosamente dalle Amministrazioni Comunali della Città di Castrovillari che si sono succedute dal 1997 in poi.
Il nuovo organo di San Giuliano è stato concepito per essere un importante punto di riferimento nel panorama organario calabrese, ricchissimo di pregevoli strumenti antichi, in parte restaurati ed utilizzati, ma molto meno dotato di specifici strumenti aderenti all’estetica Bachiana.
Esso non è una copia di alcuno strumento, ma frutto di una ponderata interpretazione di vari stili tedeschi esistenti all’epoca del sommo compositore.
La sonorità di questi organi si distingue per diverse caratteristiche, tra le quali più importanti sono la coesione dei ripieni (qui chiamati misture, organizzate tra loro in modo particolare, per esaltare le quinte più gravi), la netta emissione del suono sottolineata da un tipico transitorio d’attacco, la gravità dei registri di fondo e delle ance che possono essere utilizzate sia come registri di base che solistici: tali caratteristiche sono infatti indispensabili ove il canto corale di tutta l’assemblea viene tenuto in gran conto.
Per arrivare a questo risultato lo strumento deve essere costruito secondo certi determinati principi a cui risponde l’organo di San Giuliano.
Esso è racchiuso in una cassa armonica di legno di rovere, con tre torri (due ai lati ed una al centro).
La parte centrale della cassa è stata ribassata per permettere la visione del retrostante dipinto sul fondo dell’abside.
Le canne sono state costruite secondo i canoni della scuola organaria antica, ciò sia per le misure che per la composizione dei materiali.
Le trasmissioni sono del tipo a meccanica sospesa ovvero le più sensibili e leggere che permettono all’organista di esprimere al meglio la propria arte.
Le tastiere presentano 56 tasti ognuna, ricoperti di osso ed ebano.
La pedaliera dispone di 30 note. Vi è inoltre la possibilità di effettuare, a volontà dell’organista, gli accoppiamenti tra le tastiere e tra la pedaliera e le tastiere stesse.
I somieri sono del tipo a tiro, in rovere massiccio; quelli del pedale sono disposti ai lati della cassa, mentre quelli dei manuali sono posizionati centralmente, sopra le tastiere.
Tre mantici ricevono l’aria da un silenzioso ventilatore e provvedono alla regolazione della giusta quantità del vento da inviare alle canne.
Francesco Zanin
L’organo a canne di San Giuliano è considerato uno strumento eccellente sotto tutti i punti di vista: tecnico, fonico, estetico ed artistico. Esso supera i confini dello strumento a canne che ha la funzione di servire ogni tipo di celebrazione liturgica e si classifica come un preziosissimo organo da concerto.
Così, San Giuliano, Castrovillari e la Calabria intera, hanno uno strumento unico e, grazie all’organaro Francesco Zanin, indelebilmente già nella storia di Castrovillari e dell’organaria mondiale.
Castrovillari non vedeva la collocazione di un nuovo organo a canne da circa due secoli!
L’organo di San Giuliano è il primo grande organo della Calabria di recente costruzione ad essere integralmente meccanico.
Esso si colloca, insieme a pochi altri organi del Meridione d’Italia, tra gli strumenti che hanno una precisa caratterizzazione e rappresentatività fonica, sì da essere in simbiosi perfetta con l’ambiente che occupano per stile, estetica, materiali e proporzioni.
Così, l’organo meccanico di Francesco Zanin per San Giuliano, assegna un difficilmente ripetibile primato all’intera Calabria.
Tutti i materiali impiegati sono esclusivamente di prima qualità.
Infatti, l’organo, che ha tutte le trasmissioni integralmente meccaniche, registri compresi, è stato costruito secondo le migliori tradizioni dell’arte organaria classica e con l’impiego di materiali lavorati a mano adatti alla realizzazione di questo tipo di opera artistica, cioè solo quelli di uso storico. Per esempio, le parti in legno dello strumento sono tutte di rovere massiccio, abete, noce, ebano, sezionate al quarto; per le canne, tutte realizzate nella fonderia e nel laboratorio della Ditta “Francesco Zanin”, è stato utilizzato stagno finissimo (quelle di prospetto arrivano al 95%), gettato su letto di sabbia e piallato a mano; le tiranterie sono tutte in ottone e legno. Dunque, non sono stati impiegati materiali non d’uso storico, quali alluminio, plastica, etc…
Per le misure delle canne di alcuni registri (flauti) si è fatto riferimento ai modelli più importanti di Gottfried Silberman, organaro coevo ed apprezzatissimo da J.S.Bach, mentre il Trombone 16’ è stato costruito in ogni sua parte secondo gli scrupolosi criteri di Arp Schnitger, altro organaro del periodo Barocco operante in Germania.
Lo strumento consta di 21 registri reali, per un totale di circa 1400 canne.
Tali registri, sono azionati da pomoli a destra della tastiera per il Grand’Organo e metà del Pedale, a sinistra per il Positivo e per l’altra metà del Pedale. Essi sono stati scelti per ottenere un prospetto fonico che permettesse l’adeguata esecuzione del più importante repertorio organistico, oltre ovviamente a far assolvere allo strumento tutte le necessità di carattere liturgico.
L’intonazione è stata realizzata personalmente dall’organaro Francesco Zanin, il quale ha ottenuto una sonorità spiccata e di altissimo rilievo artistico, accordando in tondo e usando il temperamento leggermente inequabile a 1/6 di comma di Tartini-Vallotti.
Nell’ “ALBO D’ORO DEI CONCERTISTI” di fama mondiale che hanno suonato l’organo “F.sco Zanin” di San Giuliano in serate ufficiali si annoverano, per citarne solo alcuni: Francesco Di Lernia, che ha inaugurato lo strumento il 2 maggio 2001; James Edward Goettsche, ex organista ufficiale di San Pietro in Vaticano (del Papa e della Cappella Sistina); Victor Urban, organista titolare del grandioso organo dell’Auditorium di Città del Messico; Matteo Imbruno, organista titolare dell’Oude Kerk di Amsterdam.
Ognuno dei citati maestri, espertissimi nel loro campo, è rimasto colpito così positivamente dallo strumento, tanto che il giudizio finale sull’organo di San Giuliano è stato unanimamente eccellente, sia dal punto di vista sonoro che tecnico-meccanico. Addirittura, hanno stimato Francesco Zanin come uno degli organari ed intonatori di organi più bravi al mondo in questo momento, paragonabile a ciò che Stradivari è per il violino.
Alessandro Saraceni
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PROSPETTO FONICO ORGANO “Francesco ZANIN” Opus 934, 2001.II/21 | |||
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ORGANO POSITIVO note (DO1-SOL5) | GRAND’ORGANO 56 note (DO1-SOL5) | ||
II manuale | I manuale | ||
1-Bordone | 8’ | 11- Principale | 8’ |
2-Quintadena* | 8’ | 12- Ottava | 4’ |
3-Flauto | 4’ | 12- Ottava | 2’ |
4-Nazardo | 3’(2’2/3’) | 14- Ripieno (grave) | 2 file |
5-Principale | 2’ | 15- Ripieno (acuto) | 2 file |
6-Terza | 1’ 3/5’ | 16- Viola da gamba* | 8’ |
7-Cembalo | 2 file | 17- Flauto | 8’ |
8-Dulziana* | 8’ | 18- Flauto (a camino) | 4’ |
19- Tromba* | 8’ | ||
PEDALE 30 note (DO1-FA3) | |||
9- Subbasso | 16' | 20- Trombone | 16’ |
10- Basso | 8’ | 21- Ottava | 4’ |
UNIONI: II-I, II-Ped., I-Ped. | |||
Tremolo | |||
Trasmissione integralmente meccanica | |||
• registri predisposti in fase di realizzazione |